L’imponente palazzo Pitti fa bella mostra di sè nel quartiere di Oltrarno, poco distante dal Ponte Vecchio. Acquisì fama e importanza in città poichè è stato per secoli la residenza dei Medici, e in seguito degli Asburgo-Lorena e dei Savoia. Oggi è uno dei monumenti da non perdere durante una visita a Firenze, poichè è un grande polo museale statale che comprende al suo interno numerosi musei, piccoli e grandi, uno più bello dell’altro.
Ma non solo musei: da palazzo Pitti si può entrare anche al giardino di Boboli, lo splendido polmone verde del centro storico di Firenze. In effetti esso fu pensato proprio per essere il parco privato del palazzo, nonostante oggi sia ad uso e consumo di turisti e abitanti del posto.
Situato in piazza dè Pitti, al civico 1, palazzo Pitti è un raro esempio di residenza urbana costruita in stile rinascimentale. Risalente al 1458, oggi è una meta immancabile di qualsiasi visita di Firenze.
La storia dell’edificio ebbe inizio alla metà del ‘400, quando il ricco banchiere Luca Pitti decise di crearsi una residenza ancora più grande e sfarzosa di quella dei Medici, la famiglia rivale storica. Purtroppo però le cose non andarono come previsto, perchè Luca e la famiglia Pitti si indebitarono notevolmente per completare i lavori del palazzo.
Ma non fu solo cattiva gestione del denaro: a causa di problemi di progettazione, i lavori vennero interrotti nel 1465; nonostante ciò la famiglia decise di andarci a vivere a partire dal 1469. I problemi finanziari dei Pitti non si risolsero, e quasi 80 anni dopo, l’erede Buonaccorso Pitti decise di vendere il palazzo alla moglie di Cosimo I dè Medici, Eleonora di Toledo. La scelta dei Medici di andare a vivere in Oltrarno fu basata sul fatto che la zona era più salubre e ariosa rispetto al centro cittadino, anche pensando a malattie come polmoniti e malaria che già avevano colpito alcuni membri della famiglia.
Senza cambiare nome, palazzo Pitti divenne la residenza ufficiale dei Medici, i quali operarono un copioso restauro durante il corso della loro reggenza; in seguito venne ampliato ulteriormente durante il regno dei Lorena, attorno al 1800. Infine, quando la Toscana fu annessa al Piemonte, il palazzo divenne dei Savoia. Quando Firenze divenne la capitale del regno d’Italia, palazzo Pitti fu la casa del re Vittorio Emanuele II, fino a quando non si spostò al Quirinale a Roma nel 1871.
Palazzo Pitti oggi è un polo museale di primo livello, tanto che nel 2018 è stato visitato da quasi 750 mila persone. Nel 2014 il palazzo è stato inserito dal ministero per i beni e le attività culturali all’interno di un unico ente, chiamato Gallerie degli Uffizi, che oltre a palazzo Pitti comprende anche il giardino di Boboli e la galleria degli Uffizi.
La galleria Palatina è il principale museo del complesso di palazzo Pitti. E’ ospitata all’interno di quella che in origine era la residenza vera e propria della famiglia, al primo piano del palazzo, e dispone di ben 28 sale allestite secondo il gusto e le tradizioni dei secoli passati.
Qui è in mostra l’enorme collezione di quadri dei granduchi di Toscana, esposti su più file e posizionati per affinità decorative anzichè per periodo storico. I quadri in esposizione risalgono quasi tutti ai secoli XVI e XVII, tra i periodi del tardo Rinascimento e del barocco, mentre le sale sono riccamente affrescate e stuccate. Tutto ricorda l’allestimento originario, fortemente voluto da Pietro Leopoldo a cavallo dell’800.
In tutto sono in mostra quasi 500 dipinti di una serie lunghissima di artisti. Tra i tanti, spicca il Tondo Bartolini di Filippo Lippi, ospitato in quella che prende il nome di sala di Prometeo, e la Madonna della Seggiola di Raffaello, conservato all’interno della sala di Saturno.
Gli appartamenti reali, o appartamenti monumentali, mostrano la vita quotidiana dei regnanti di Firenze e del Granducato di Toscana. Il percorso espositivo si snoda su 20 sale, di cui 14 fanno parte degli appartamenti reali propriamente detti, mentre ulteriori 6 sono parte dell’appartamento degli Arazzi.
Le 14 sale degli appartamenti reali venivano usate dai Medici e dai successori per viverci, e pertanto oggi è possibile ammirarle in tutto il loro splendore, ma non nel loro aspetto originario, poichè sono state arricchite nei secoli successivi con arredi e decorazioni dagli altri regnanti come gli Asburgo-Lorena e i Savoia.
Nonostante siano molto sfarzose e decorate, le stanze degli appartamenti reali non sono eccessivamente grandi, e in un certo senso hanno un’atmosfera più intima e raccolta. Gli appartamenti reali possono essere visitati con lo stesso biglietto della galleria Palatina, e ne rappresentano il proseguimento naturale all’interno del percorso museale di palazzo Pitti.
Le 9 sale dell’appartamento della Duchessa d’Aosta fanno parte di un museo di palazzo Pitti che spesso è chiusa ai turisti. Se siete fortunati abbastanza da poterle vedere, godetevele al meglio.
Noto anche come Quartiere d’inverno, l’appartamento della Duchessa d’Aosta è composto da 2 camere, un bagno, uno studio, un corridoio e quattro saloni, chiamati sala della Guardia, sala del Fiorino, sala della Musica e salotto Rosso.
Anche il quartiere del Principe di Napoli è una zona di palazzo Pitti che di solito non è aperta ai turisti. Collegato agli appartamenti della Duchessa d’Aosta attraverso una scala secondaria, risale al 1871, quando venne costruito al posto di un ambiente di servizio per ospitare l’appartamento di Vittorio Emanuele, futuro re d’Italia tra il 1900 e il 1946.
Questa ala di palazzo Pitti è molto sobria, e contrasta con la sfarzosità del resto del polo museale. E’ arredata con mobili in stile impero, molto meno pomposi di quelli degli appartamenti della Duchessa d’Aosta. Vi sono due camere da letto, la camera della Servitrice, arredata in modo davvero semplice, e la camera del Principe, dove si può ammirare una bella culla, un divano letto in radica di noce e un tavolo di legno tondo ricoperto da un tappeto.
Le stanze del quartiere del Principe di Napoli sono tutte rivestite con carta da parati, e alle pareti vi sono appesi numerosi dipinti ottocenteschi.
Tra i molti musei di palazzo Pitti, una menzione speciale la merita sicuramente la galleria di arte moderna. Situata al secondo piano dell’edificio, è suddivisa in ben 30 sale, all’interno delle quali è possibile ammirare l’intero panorama artistico italiano dalla fine del ‘700 fino alla metà del ‘900.
Si trova in una zona del palazzo che fino alla seconda guerra mondiale fu abitata dai Savoia quando erano in visita a Firenze, e pertanto non così sfarzosa come altre sezioni dell’edificio.
All’interno sono esposte opere neoclassiche, come il Napoleone di Pietro Benvenuti o l’Abele di Giovanni Duprè, e soprattutto molte opere della scuola dei macchiaioli, noti per il loro uso innovativo dei colori e per le loro ricerche sulla luce. Tra gli artisti presenti segnaliamo Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini e Giovanni Boldini.
La galleria d’arte moderna di Firenze ospita anche una serie di mostre temporanee, dedicate a pittori italiani e stranieri; per il 70° anniversario del Maggio Musicale Fiorentino è stata allestita una mostra dedicata a questa importante istituzione, con l’esposizione di costumi, bozzetti, modelli e figurini, mentre per il 150° anniversario della celebrazione di Firenze come capitale d’Italia è stata allestita la mostra “Firenze Capitale 1865-2015”.
All’interno di palazzo Pitti, uno dei musei più interessanti è senza dubbio il tesoro dei Granduchi, fino al 2015 noto come museo degli Argenti. E’ un’esposizione di 27 sale suddivise su due piani, istituita nella seconda metà dell’Ottocento, che contiene pezzi unici e di elevato valore di orologeria, argenteria, cristalli e pietre dure. Inoltre, è possibile ammirare cammei e intagli appartenuti ai Medici.
L’esibizione inizia con le prime 14 sale, situate al primo piano e denominate Appartamenti estivi. Qui si trovano opere appartenenti alle collezioni private di Lorenzo il Magnifico, vasi romani, calici bizantini e una serie di affreschi. Le successive 13 sale si trovano al piano mezzanino, e mettono in mostra gioielli, porcellane, reliquiari e molto altro.
Notevoli le due sale del tesoro di Salisburgo e la curiosa sala Esotica, che mette in mostra tesori d’arte appartenenti a paesi lontani.
Il museo della moda e del costume, noto anche come galleria del costume, si trova all’interno della palazzina della Meridiana, un elegante padiglione dal quale si può accedere anche dal giardino di Boboli. La palazzina che lo ospita fu una dependance di Palazzo Pitti voluta da Pietro Leopoldo, e si trova a sud dell’edificio principale.
All’interno, la galleria del costume ospita oggi oltre 6000 manufatti, che spaziano da abiti antichi ad accessori, da costumi di scena ad abiti moderni disegnati da stilisti del calibro di Valentino, Armani, Versace, Missoni e Yves Saint Laurent. Ciò la rende uno dei musei di moda più importanti al mondo, grazie anche ad una serie di rarità di inestimabile valore, tra cui i vestiti funebri di Cosimo I e della moglie Eleonora di Toledo e la collezione di costumi teatrali della sartoria di Umberto Tirelli.
Al museo della moda e del costume si accede ad orari stabiliti, entrando con lo stesso biglietto del giardino di Boboli.
All’interno della palazzina del Cavaliere, sita nel cuore del giardino di Boboli, si trova il bel museo delle porcellane. Fu istituito soltanto nel 1973, e pertanto è uno dei musei più recenti all’interno di palazzo Pitti.
Tuttavia, la sua collezione è davvero importante, con pezzi antichi e unici, alcuni dati in dono ai granduchi di Toscana da altri re europei. Buona parte della collezione proviene dalla famiglia Savoia, che ai tempi di Firenze capitale portarono a palazzo Pitti preziosi manufatti provenienti da alcune prestigiose regge italiane, come il palazzo ducale di Parma o la reggia di Piacenza.
All’interno del museo è possibile osservare serviti di rappresentanza, con tazze, tazzine e piatti, oltre a teiere, vasi e tante statuette decorate con motivi di stampo rococò. Molte porcellane situate all’interno del museo provengono da manifatture storiche come la Real Fabbrica di Capodimonte o la Ginori di Sesto Fiorentino, oltre ad una serie di realizzazioni viennesi, francesi e tedesche.
L’ultimo dei musei di palazzo Pitti è il museo delle carrozze, situato nell’ala dell’edificio chiamata rondò di Porta Romana. Come si deduce dal nome, il museo espone carrozze e altri mezzi di trasporto usati dai granduchi di Toscana, molti dei quali risalenti alla fine del Settecento.
Si trovano carrozze riccamente decorate secondo la moda dell’epoca, ed elegantemente rifinite con drappi e cuoi della tradizione artigiana fiorentina. Ci sono in tutto 10 carrozze e due portantine, e alcuni finimenti per cavalli.
Tra le carrozze che è possibile ammirare all’interno di questo museo unico, segnaliamo il coupè a due posti di casa Giugni, la carrozza del vescovo di Pistoia e quella di Ferdinando III di Lorena. Molto bella anche la carrozza siciliana della famiglia Asmundo, dalle ricche decorazioni di colore rosso acceso.
E’ possibile acquistare il biglietto singolo per le collezioni di Palazzo Pitti, che dà la possibilità di visitare la galleria Palatina, la galleria d’arte moderna e il tesoro dei granduchi direttamente alla cassa, oppure online in anticipo, per evitare le code e l’attesa. Sono previsti biglietti ridotti per i ragazzi da 18 a 25 anni, mentre prenotare l’ingresso è possibile soltanto con un sovrapprezzo.
Vi è anche la possibilità di acquistare un biglietto cumulativo di 5 giorni, chiamato Passepartout 5 Days, che consente di entrare agli Uffizi, a palazzo Pitti e al giardino di Boboli, e un biglietto annuale, valido un anno dalla data scelta dal visitatore al momento dell’emissione. Di questo biglietto ne esiste anche una versione famiglia, valida per due adulti e un numero illimitato di bambini.
Palazzo Pitti è aperto dal martedì alla domenica dalle 13.30 alle 18.50, con ultimo ingresso alle 17.30. Rimane chiuso di lunedì, il giorno di Natale e il Capodanno. Per le visite al sabato e durante i giorni festivi è necessario prenotare con almeno un giorno di anticipo.
All’ingresso non è possibile acquistare tour guidati, tuttavia è certamente consentito accedere all’edificio e ai musei accompagnati da una guida turistica. Potrete prendere parte ad escursioni private o di gruppo: affidatevi a internet per trovare la migliore soluzione che fa per voi, in base al budget e al tempo che avete a disposizione.
Data l’abbondanza di musei e cose da vedere, la visita completa di palazzo Pitti può durare persino più di un giorno. Se il vostro tempo a disposizione a Firenze è poco, scegliete di limitare il vostro tour soltanto a uno o due musei, magari abbinandoli al giardino di Boboli.
Visitare palazzo Pitti è un must ma può diventare molto affollato: scegliete quindi un’ora del giorno in cui ci sia meno ressa, recandovi lì magari all’apertura o poco tempo prima della chiusura.
L’accesso per i disabili avviene da piazza Pitti, con una pendenza di circa il 20%. All’interno della struttura ci sono ascensori per accedere ai musei situati al primo e secondo piano.
Palazzo Pitti è dotato di un guardaroba gratuito situato sulla destra del cortile principale. Qui è obbligatorio lasciare ombrelli, grossi zaini e borse voluminose. Nel sottosuolo del cortile principale vi è anche un’area dedicata alle mamme con bambini piccoli, che potranno sostare per allattare e curare il piccolo.
Essendo al margine sud del centro storico di Firenze, palazzo Pitti si raggiunge bene sia a piedi che in macchina. Camminando, mettete in conto circa 20 minuti dalla stazione di Santa Maria Novella, camminando di buon passo senza fermarvi alle vetrine dei negozi o presso i monumenti del centro storico. Passerete attraverso piazza Duomo e il Ponte Vecchio, pertanto avrete già l’occasione di dare uno sguardo alle principali attrazioni di Firenze.
Palazzo Pitti è semplice da raggiungere anche in auto. Non fraintendete, l’area è ZTL e i non residenti non possono entrarci, ma data la sua vicinanza a Porta Romana, che rappresenta il punto più a sud del centro storico, arrivarci è relativamente comodo. Sul lato esterno la piazza su cui si affaccia Porta Romana è un importante snodo del traffico fiorentino, e nelle sue immediate vicinanze c’è anche un parcheggio pubblico. Lasciata l’auto qui, potrete camminare per pochi minuti entrando dentro la porta e percorrendo via Romana; troverete palazzo Pitti sulla destra una volta arrivati nella maestosa piazza Pitti.
La soluzione più comoda per arrivare a palazzo Pitti con l’auto, tuttavia, rimane quella di parcheggiare nei garage privati di via dè Bardi, la strada che costeggia l’Arno immediatamente a sud di ponte Vecchio. La si raggiunge attraversando il corso dell’Arno sul ponte San Niccolò, che è carrabile, e poi entrando nella ZTL costeggiando la sponda sud dell’Arno. Non preoccupatevi, non rischierete la multa! I gestori dei garage hanno infatti una speciale convenzione con il comune di Firenze, pertanto una volta pagato il parcheggio, ci penseranno loro a “cancellare” le vostre tracce dal varco telematico.
In piazza Pitti ferma anche l’autobus C4 del trasporto pubblico locale, che attraversa buona parte del centro storico comprese le immediate vicinanze di piazza Duomo, la stazione centrale e alcune strade di Oltrarno, con capolinea al presidio ospedaliero Palagi, sulla strada che conduce al piazzale Michelangelo.
Palazzo Pitti si trova in Oltrarno, in piazza Pitti. Vi si arriva comodamente a piedi attraversando Ponte Vecchio, mentre alle sue spalle si trova l'enorme giardino di Boboli, in origine parco privato del palazzo.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.