Calafuria si trova nel comune di Livorno, lungo la strada statale Aurelia che collega il quartiere di Antignano alla frazione di Quercianella. Dista circa dieci chilometri dal centro di Livorno.

La Riserva Naturale di Calafuria custodisce uno dei tratti costieri più selvaggi e affascinanti della Toscana. Rocce di arenaria dalle sfumature rossicce si tuffano nelle acque cristalline del Mar Tirreno, creando un paesaggio che alterna scogliere a picco, piscine naturali scavate nella pietra e calette segrete. A pochi chilometri da Livorno, lungo la celebre strada panoramica del Romito, questa zona protetta di circa 115 ettari offre un’esperienza che coniuga natura incontaminata e testimonianze storiche.
Tre castelli e torri cinquecentesche punteggiano questo promontorio: dal Castello del Boccale a nord, passando per l’imponente Torre di Calafuria, fino al Castello Sonnino che domina la Cala del Leone. Alle spalle, le Colline Livornesi rivestite di macchia mediterranea degradano verso il mare formando anfratti dove martore, istrici e cinghiali trovano rifugio. Sott’acqua, pareti ricoperte di corallo rosso scendono verso fondali che da secoli affascinano subacquei e studiosi.

Calafuria non presenta spiagge nel senso tradizionale del termine. La costa si articola piuttosto in una serie di accessi rocciosi, calette e piattaforme naturali che richiedono un minimo di spirito d’avventura ma ricompensano con un mare di qualità eccezionale.
Gli Scogli Piatti rappresentano l’accesso più comodo al mare in questa zona. La conformazione della roccia permette di scendere dolcemente in acqua senza particolari difficoltà. L’area si riconosce facilmente perché dominata dalla Torre di Calafuria, costruzione medicea alta circa venti metri che si erge su un basamento a scarpa. Edificata nel XVI secolo come parte del sistema difensivo granducale contro le incursioni barbaresche, la torre presenta una pianta quadrata con lati di quasi otto metri e un ballatoio superiore sostenuto da archetti su mensole di roccia calcarea.
Proprio sopra gli scogli sorge un ristorante che offre piatti di pesce con vista sulla scogliera. La zona è frequentata sin dalle prime ore del mattino quando l’acqua assume tonalità turchesi particolarmente brillanti. Il Diving Torre di Calafuria organizza immersioni anche notturne per esplorare i fondali ricchi di posidonia, dove nuotano orate, barracuda e altri pesci tra pareti adornate di corallo rosso che scendono fino a quaranta metri di profondità.
Proseguendo sulla panoramica del Romito, un cartello segnala le Vaschette di Calafuria. Queste straordinarie piscine naturali sono in realtà antiche cave di arenaria a cielo aperto risalenti all’epoca etrusco-romana. L’estrazione della pietra ha lasciato vasche con pareti squadrate e persino scalette scavate nella roccia, ora riempite dall’acqua di mare che il moto ondoso rinnova continuamente.
Alcune vasche si trovano sotto il livello del mare attuale, testimonianza dell’innalzamento avvenuto nei secoli. Questo fenomeno ha creato piscine di varie profondità perfette per bagni anche quando il mare è mosso: il libeccio forte resta l’unica condizione che rende sconsigliabile la balneazione. L’area è completamente libera, senza stabilimenti né bar. Nel pomeriggio passa il “Gela”, venditore ambulante di gelati e bibite fresche che da generazioni serve i bagnanti di Calafuria.
Le bellissime e irregolari formazioni rocciose del Sassoscritto offrono numerosi punti per tuffi di varie altezze. Le rocce creano anfratti e piccole grotte che invitano all’esplorazione con maschera e pinne. L’acqua cristallina permette di osservare il fondale anche da sopra: un mosaico di alghe rare, lingue di sabbia dorata e pinnacoli rocciosi che emergono dalle profondità.

Il Castello del Boccale apre il tratto della Riserva Naturale venendo da Livorno. Questa costruzione neomedievale sorge su una torre d’avvistamento medicea del XVI secolo, nota anche come “torre del Maroccone” o “torre del Diavolo”. Tra il XIX e il XX secolo la marchesa Eleonora Ugolini fece trasformare la torre in residenza con merlature, poi modificate dalla famiglia Whitaker-Ingham che nei primi decenni del Novecento sostituì le merlature con coperture a falda inclinata.
Restaurato dall’architetto livornese Ivano Falchini dopo un lungo abbandono, il castello è stato frazionato in undici appartamenti e sei dependance, tutti privati. La visita si limita quindi all’esterno, ma la posizione a picco sul mare nella Cala dei Pirati regala scorci fotografici spettacolari. Il tratto prende questo nome dalle scorribande saracene che per secoli minacciarono la costa livornese.
Percorrendo circa dieci minuti un sentiero con scalini che attraversa il boschetto, si raggiunge la Cala del Leone, ampia spiaggia nascosta circondata da scogliere. Un grosso scoglio ottimo per tuffi separa l’ingresso dalla spiaggia vera e propria, composta da ciottoli che vengono trasportati dalle onde con un fragore caratteristico. Dall’alto, il Castello Sonnino sembra fare da vedetta su questo angolo selvaggio.
Il castello, in stile neomedievale, fu edificato dal barone Sidney Sonnino sui resti di un fortilizio mediceo cinquecentesco. Sonnino fu figura di primo piano della politica italiana: Presidente del Consiglio, Ministro delle Finanze e del Tesoro del Regno d’Italia, elesse questo maniero a dimora e mausoleo. Anche questo castello è privato e si ammira solo dall’esterno.
La Riserva Naturale di Calafuria offre sentieri segnalati e facilmente percorribili che si inerpicano tra pini d’Aleppo, lecci, fillirea, lentisco, corbezzolo, mirto e alloro. Seguendo questi percorsi si raggiungono punti panoramici da cui ammirare orizzonti che spaziano su Livorno e l’Arcipelago Toscano. La fauna include martore, istrici, volpi, ricci, faine e cinghiali che spesso si spingono fino alla costa.
I fondali di Calafuria rappresentano un ecosistema marino straordinario oggetto di studi scientifici. Dai tre ai dieci metri di profondità il fondale presenta praterie di Posidonia oceanica intervallate da lingue di sabbia e pinnacoli rocciosi. Scendendo oltre i sedici metri compaiono pareti maestose adornate di corallo rosso che scendono verso il blu profondo. Intorno ai venti metri, tra spugne e gorgonie, una scogliera dominata dal coralligeno precipita quasi in verticale fino a quaranta metri verso un fondale sabbioso.
Anfratti, canaloni, grotte e spaccature offrono riparo a una biodiversità eccezionale. La particolare torbidità delle acque, che varia col meteo, le correnti e le temperature hanno favorito l’insediamento del corallo rosso che continua a essere attentamente monitorato dalla comunità scientifica.
Calafuria è una zona naturale protetta senza strutture ricettive dirette. Le sistemazioni si trovano nei quartieri confinanti di Antignano e Quercianella, oppure nel centro di Livorno a pochi chilometri. Hotel e B&B nei quartieri meridionali di Livorno permettono di raggiungere rapidamente la scogliera percorrendo la strada panoramica del Romito.
Livorno offre una gamma completa di soluzioni ricettive, dagli hotel fronte mare sulla Terrazza Mascagni agli appartamenti nei quartieri storici. La città è ben collegata con i mezzi pubblici e la stazione di Livorno Antignano sulla linea tirrenica rende fattibile raggiungere Calafuria anche senza auto, sebbene la passeggiata dalla stazione agli accessi al mare richieda almeno trenta minuti.
Calafuria si trova nel comune di Livorno, lungo la strada statale Aurelia che collega il quartiere di Antignano alla frazione di Quercianella. Dista circa dieci chilometri dal centro di Livorno.