Orrido di Botri

L'Orrido di Botri è un'imponente gola calcarea, caratterizzata da ripidissime pareti scavate in profondità, alte fino a 200 metri ed in alcuni tratti distanti appena pochi metri l'una dall'altra.
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La Riserva Naturale Biogenetica Statale Orrido di Botri protegge una gola rocciosa con ripide pareti calcaree; l’area occupa una superficie di 192 ettari nei Comuni di Bagni di Lucca e Coreglia Antelminelli.

L’Orrido di Botri è un’imponente gola calcarea, caratterizzata da ripidissime pareti scavate in profondità, alte fino a 200 metri ed in alcuni tratti distanti appena pochi metri l’una dall’altra. Si presenta quindi come un vero e proprio canyon carsico, una valle stretta ed incassata, creata grazie all’azione erosiva delle acque del rio Pelago sulle rocce calcaree dell’Appennino. Il torrente si incunea fra alte pareti rocciose, formando un ambiente naturale di rara suggestione e di notevole interesse geologico e naturalistico. L’istituzione nel 1971 delle riserva naturale Orrido di Botri e Balzonero per iniziativa del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, ha permesso la conservazione di questo particolare sito, dove flora e fauna trovano un habitat ideale, integro e protetto. La flora è particolarmente ricca ed interessante: si possono infatti ammirare numerose specie botaniche altrove rare, come la non comune pinguicola (Pinguicola vulgaris), pianta insettivora, dai fiori viola e foglie viscose atte a catturare piccoli insetti dei quali si nutre.
Grazie alla sua integrità, il territorio dell’Orrido di Botri è anche ambiente ottimale per numerose specie animali, prima fra tutte l’aquila reale, che qui ancora nidifica, oltre a moltissime altre specie di rapaci.

Cosa vedere nei dintorni

Il piccolo borgo di Montefegatesi, circondato da alcune delle più suggestive vette dell’oasi (Rondinaio, Tre Potenze, Pratofiorito e Coronato), rappresenta la porta d’accesso all’Orrido di Botri, distante appena venti minuti di auto dal centro visitatori di Ponte a Gaio. Il suo nome deriva molto probabilmente dal colore rosso fegato caratteristico della formazione geologica sulla quale il paese è situato. Il borgo offre notevoli spunti di interesse storico ed artistico; da non perdere è la splendida chiesa dedicata a San Frediano, risalente al XIII secolo, nella cui sacrestia sono conservate due pregevoli tavole di scuola fiorentina del XV secolo. Eccettuato un breve periodo durante il quale Montefegatesi cadde in potere dei Fiorentini, la rocca rimase costantemente sotto la protezione di Lucca e dei Guinigi, annessa alla vicaria della Val di Lima. Il castello era infatti posto in area strategica, sentinella avanzata della repubblica lucchese verso il confine modenese. Ancora oggi la rocca di Montefegatesi, situata in posizione privilegiata, domina la vallata percorsa dal torrente Fegana, nel quale si gettano le acque del rio Pelago, meraviglioso artefice dell’Orrido di Botri.

Il caratteristico borgo di Tereglio è situato anch’esso a pochi chilometri dall’oasi. La presenza della cinta muraria testimonia l’importanza di tale borgo quale roccaforte e crocevia di notevole interesse. Infatti qui troviamo una fra le più antiche vie di Toscana: la “Strada Maria Luisa Duchessa di Lucca”, che risalendo la valle del torrente Fegana, raggiungeva le cime dell’Appennino ed i passi di accesso alla Val Padana. L’oasi di Botri accoglie al suo interno la “Strada Maria Luisa” e da questa si snodano suggestivi itinerari.

La chiesa parrocchiale, di origine romanica e modificata nel XV secolo, è dedicata a S. Maria Assunta; è arricchita da un pregevole crocifisso ligneo di Barone Berlinghieri (XIII sec.) e da una tavola in legno raffigurante l’Annunciazione, risalente al secolo XIV. Oltre al forte e alla porta Mezzana, suggestive testimonianze del passato medievale di Tereglio, risultano ben conservati diversi palazzi rinascimentali, arricchiti da portali in pietra e particolari di arredo sette-ottocenteschi, le cui facciate, con le caratteristiche logge e terrazze, dominano il colle sul qualeil borgo è arroccato.

Informazioni per la visita

Le visite all’interno dell’orrido, obbligatoriamente accompagnate da guide autorizzate, si snodano lungo due itinerari di diversa difficoltà, percorribili solo in estate. Le visite guidate partono da Ponte a Gaio, unico accesso all’orrido, sede del centro di accoglienza e punto di ristoro, dove, oltre all’acquisto di pubblicazioni, guide sull’oasi e prodotti tipici, è possibile degustare i piatti della ricca tradizione culinaria locale.

Come arrivare

In auto: da Lucca seguire la SS 12 del Brennero fino a Fornoli, dove di devia per Tereglio, seguendo la provinciale 56 e le indicazioni per Ponte a Gaio – Orrido di Botri. Ponte a Gaio è raggiungibile anche da Bagni di Lucca seguendo le indicazioni per Montefegatesi.

Orrido di Botri, dove dormire in zona

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