Buggiano e uno dei più antichi comuni della Valdinievole. Il territorio, abitato prima dai Liguri, poi dagli Etruschi, ed infine dai Romani, ebbe sempre grande importanza strategica perchè dalle sue colline si dominava la vitale strada che univa Firenze con Lucca. Dopo l’età romana, tracce, rilevabili in alcuni toponimi, hanno lasciato i Longobardi. Anche Buggiano ebbe la sua famiglia di dinasti che continuarono il sistema feudale, i Lombardi di Maona, il cui capostipite Sigifredo compare in una pergamena del 991. Ma già in un documento del 1191 si citano il podestà ed i consoli che testimoniano il sorgere delle prime forme di autonomia comunale.
I buggianesi, da buoni toscani, combatterono numerose lotte intestine e con i paesi limitrofi. Il territorio fu conteso tra fiorentini e lucchesi e nel 1315, nella selva di S. Maria, venne combattuta la battaglia di Montecatini fra i ghibellini lucchesi guidati da Uguccione della Foggiola e le milizie della guelfa Firenze.
Dal 1339 Buggiano e tutta la Valdinievole passarono sotto Firenze. Nello stemma al Bove fu aggiunto il giglio e qualche anno dopo la Repubblica Fiorentina dettò per Buggiano i nuovi Statuti.
In età moderna il territorio buggianese acquista importanza come centro economico (produzioni agricole, allevamento del baco da seta e del bestiame), con flussi commerciali diretti perlopiù verso Livorno attraverso importanti strade di traffico e idrovie che dal Padule di Fucecchio permettevano di raggiungere I’Arno.
Ad acquisire una marcata impronta mercantile è soprattutto Borgo a Baggiano, mentre gli antichi castelli di Buggiano, Colle e Stignano iniziano a decadere. Questo processo viene sancito anche a livello istituzionale, allorché nel 1775, con la Riforma delle Comunità di Pietro Leopoldo Granduca di Toscana, vennero trasferite al Borgo la sede comunale e, poco dopo, la cancelleria e la podesteria. La piccola frazione di Ponte Buggianesi alle falde del Padule, cresciuta con I’espandersi delle attività agricole di pianura e con le bonifiche lorenesi, acquisterà nel 1883 autonomia comunale. Borgo a Buggiano continuerà a crescere anche nell’ 800 e nel ‘900 con il rafforzamento delle attività commerciali (con famoso mercato del bestiame e del baco da seta) e la nascita delle prime manifatture.
Moderno operoso Borgo a Buggiano e il centro della vi civile e amministrativa. Le robuste mura che lo contornavano e le tre porte furono abbattute nella seconda meta dell’800, ma il suo centro storico è ricco di monumenti storico-artistici.
Il più importante la chiesa di S. Pietro Apostolo, da qualche anno proclamata Santuario del SS. Crocifisso. Oratorio dell’ attiguo Ospitale, nel 1260 la troviamo come “Chiesa di S.Pietro” nel 1592 è elevato a Pievania. Numerose le trasformazioni, delle quali la più radicale nel 1771, quando assunse l’aspetto e le dimensioni attuali. La facciata è nella parte inferiore in stile romanico. Nell’interno si ammira il Simulacro del SS. Crocifisso. scolpito da autore ignoto nel sec. XIII, il 18 agosto 1399 “gittò sangue”: miracolo che ancora si festeggia solennemente secondo quanto stabilito dal Consiglio Comunale appena otto mesi dopo l’evento.
Abbelliscono la Chiesa tavole di artisti del’500, fra i quali si distinguono: il martino di S. Agata del Bronzino; le quattro tele che il bizzarro laico cappuccino Fra Felice da Sambuca dipinse nel 1772 e che rievocano episodi della vita di S. Pietro, patrono della Chiesa; tele sei e settecentesche ed un notevole organo, ristrutturato dai celebri fratelli Tronci di Pistoia. Annesso alla Chiesa un ricco Museo di arredi sacri.
Importante anche la Chiesa Famedio di S. Marta. Incorporata nel monastero di S. Benedetto, ora sede del Comune, costruita all’ inizio del ‘500, assunse l’aspetto attuale nel 1775. Proclamata Sacrario dei Caduti, offre il suo misurato ornamento e le sue tele, fra le quali, bellissime, opere di Alessandro Bardelli da Uzzano (inizio sec. XVIII) e di Alberigo Carlini (sec. XVIII).
Al XVIII secolo risale la struttura dell’ Oratorio di S. Antonio, affidato alla Confraternita omonima: l’oratorio ricorda l’ affollatissimo mercato del bestiame che per secoli e fino a qualche decennio fa si e tenuto nella vicina Piazza detta ancora Piazza del Mercato Bestiame. Il centro urbano e arricchito la bei palazzi signorili settecenteschi, fra i quali il Palazzo Carozzi Sannini.
Lungo la via Lucchese, quasi all’ ingresso occidentale del Borgo, una Margine con una Madonna trecentesca, si trasformò in quello che ora e l’Oratorio del Giglio, luogo di sentita devozione se il papa Alessandro VIII concedeva per un settennio l’indulgenza plenaria ai visitatori.
In una zona di origine boscosa, da cui il nome, alla periferia orientale del Borgo ecco la Chiesa di S. Maria in Selva e l’annesso Convento degli Agostiniani. Eretta fra il 1261 ed il 1275 in stile gotico, è stata ampliata e rifatta dal 1643 al 1648. L’ interno è ad una navata con la parte superiore delle pareti tutta affrescata nella prima metà del ‘700 dal fiorentino Niccolo Nannetti (notevole l’Apoteosi della Madonna). Conserva anche i resti di affreschi del ‘300.
Il Convento annovera un bellissimo chiostro detto “del Brunelleschi” ed un artistica facciata della Sala Capitolare.
Nella periferia restano ancora notevoli Ville: Delle Lame, La Magnana, Villa Perosi (abitata appunto dal celebre don Lorenzo Perosi, che qui compose alcune delle sue più famose opere sacre).
Fino al 1775 sede del Comune e della Podesteria, è un vero e proprio tesoro a cielo aperto rimasto intatto nell’ aspetto medievale. Nella sua incantevole piazzetta, alla sommità del colle, ecco il Palazzo Pretorio del ‘200, con la facciata costellata dagli stemmi dei Podestà susseguirsi nei secoli; nell’ interno si conservano affreschi quattrocenteschi. Alcune sale ospitano I’archivio storico del Comune. Nella sala maggiore si riunivano i rappresentanti del popolo e ci fu un periodo in cui agli assenti era comminata una multa da pagarsi con grani di pepe, l’oro nero del Medioevo. Di fianco, la Chiesa di S.Niccolao, del 1038, in stile romanico; ha tre navate e possiede un ricco patrimonio artistico (un preziosissimo Fonte Battesimale ed un bellissimo ambone del XIII sec. , pitture cinquecentesche di G. Brina, della scuola di A. Del Castagno e di Bicci di Lorenzo). Ricchi gli arredi sacri conservati nel Museo Parrocchiale. Contigua alla Chiesa è l’antica Abbazia con un bellissimo chiostro.
Sempre nella parte alta del castello vi sono notevoli resti della Rocca. Due porte, resti di case torri, I’ex Convento di S. Scolastica, L’ Oratorio di S. Martino e la settecentesca Villa Sermolli, completano il patrimonio monumentale.
A pochi chilometri da Montecatini Terme e nei pressi di Borgo a Buggiano si trova la splendida Villa Bellavista.
Nel 1673 il marchese Francesco Feroni acquistò dal Granduca Cosimo III de’ Medici una la fattoria con 45 poderi situata su una collinetta originatasi forse da una colmata di una zona del padule di Fucecchio. Qui fece costruire un edificio di grande armonia corredato da un giardino e una cappella gentilizia. Un maestoso viale arricchito da statue e vari vasi ornamentali e impreziosito da una grande vasca centrale corre davanti la villa.
Villa Bellavista ha vissuto alterne vicende storiche: durante la II guerra mondiale è stata anche ospedale. Oggi è proprietà del Ministero dell’Interno che l’ha destinata all’Opera Nazionale Assistenza Vigili del Fuoco. Nei locali del piano terra è stato allestito un originale Museo Storico regionale del Corpo dei Vigili del Fuoco.
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